A piedi a Sant'Ambrogio di Valpolicella
CAMMINARE IN VALPOLICELLA
IL SENTIERO DEL BORGO DELLA FONTANA
Sant’Ambrogio di Valpolicella
Il sentiero parte da Piazza Vittorio Emanuele II, dove ogni domenica mattina ha luogo il mercato rionale e dove, nel passato, si radunavano i grandi carri che trasportavano i blocchi di marmo estratti nelle vicine cave, diretti ai laboratori o verso i porti sull’Adige. Essi venivano caricati sul “burchio”, un’imbarcazione trainata da buoi o cavalli che scendeva o risaliva il fiume lungo l’alzaia o “cavallara”.
Dalla piazza Vittorio Emanuele II un’ imponente scalinata in pietra “seregna” conduce al palazzo del Comune. Gli affreschi sull’edificio rappresentano i punti di interesse della zona; visibile una “Madonna che allatta”, pittura murale del XIV-XV secolo. Alla base della scalinata si trova il “monumento allo scalpellino” a memoria dei lavoratori della pietra.
Sul retro del municipio la restaurata “via dei Lastrari” porta verso la chiesa romanica di San Zeno in Poia (XII secolo), circondata da cipressi e da cui si gode una stupenda vista sulla Valpolicella. Scendendo si incontra la “Fontana Vecchia” che, con i suoi sedili in pietra sotto un enorme platano secolare, rappresenta una suggestiva oasi di pace. Una piccola strada, racchiusa tra due alti muri in sasso, riporta in basso verso il centro storico, che conserva alcune antiche abitazioni (come Casa Panteo del XV sec. con il porticato e il balcone in legno), corti nascoste, archi, nicchie dedicate alla Madonna o ai Santi Coronati, patroni dei marmisti. Scendendo ancora in direzione della piazza, all’altezza della chiesa parrocchiale, si arriva alla Villa veneta Brenzoni-Bassani, che racchiude un museo virtuale del vino. Nel parco della villa si trova un imponente cedro secolare e numerose sculture di artisti locali e di fama internazionale.
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IL SENTIERO DEL BORGO PIÙ BELLO D’ITALIA
Frazione di San Giorgio di Valpolicella
Il borgo, uno dei “Borghi più belli d’Italia”, sorge sulla pietra ed è anch’esso realizzato in pietra. La Pieve longobardo-romanica si erge maestosa sulla piazza, con il suo campanile, il chiostro, la sala capitolare e il museo “Antiquarium”. La pieve è una delle più antiche della provincia di Verona. Il borgo è stato nel tempo importante centro sia religioso che amministrativo. Può essere punto di arrivo o di partenza per alcuni sentieri. Da Sant’Ambrogio si può raggiungere la piazza della Pieve lungo una stradina che, partendo alle spalle di villa Brenzoni-Bassani, sale tra i vigneti di “Coali” fino alla scalinata in pietra incastonata nella roccia ai piedi di San Giorgio. Da essa si raggiunge la piazza e poi la “Via Crucis dei Lapicidi”, che con i suoi maestosi libri in pietra, testimonia il calvario degli scalpellini nel loro emigrare per il mondo. Si prosegue poi verso la “Fontana di Caranzano” passando da località “le Porte”. Si raggiungono così i ruderi dell’antica “casa della Gilda” e si inizia a scendere tenendo leggermente a sinistra il boschetto per poi sbucare nel punto panoramico spettacolare che domina l’intera pianura sottostante. Il sentiero rientra poi a San Giorgio passando davanti al “monumento agli scalpellini” un cippo che ne ricorda la tragica morte nel 1927, ed alla vicina fontana.
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IL SENTIERO DEL BORGO DELL’AMARONE
Frazione di Gargagnago
Diversi sono i sentieri che si diramano da Gargagnago, borgo rinomato per la produzione dell’Amarone. Tali sentieri, attraverso il “Vajo de l’Armaron”, le colline della Traversagna, ricche di ulivi, vigneti ed una pineta, conducono al paese, tra corti ed antichi edifici che caratterizzano il piccolo nucleo attorno alla chiesa e alla contrada Monteleone.
A Gargagnago sono presenti importanti ed antiche dimore storiche come Villa Serego Alighieri dove risiedono ancora oggi alcuni eredi del sommo poeta Dante Alighieri.
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IL SENTIERO DEL BORGO SULL’ADIGE
Frazione di Ponton
Il percorso in questo “Borgo” si snoda lungo il fiume Adige. Esso comprende l’antica “alzaia” o “cavallara”, usata, dai tempi dei Romani sino all’inizio del secolo XX, per il traino, mediante cavalli o buoi, delle chiatte mercantili dirette a Verona e quindi verso il mare Adriatico o le province del nord. Persa la sua valenza commerciale, il sentiero oggi offre la possibilità di piacevoli passeggiate, immersi in una generosa vegetazione. Dal parcheggio presso il cimitero di Ponton, si scende verso il paese e si fiancheggia il muro di Villa Nichesola, villa veneta di notevole interesse (la villa è visitabile solo su prenotazione).
Poco oltre si scende verso “l’alzaia” e si costeggia l’Adige verso sud. Dopo alcuni chilometri si abbandona il sentiero lungo il fiume e si risale a sinistra per rientrare, attraverso campi coltivati, al punto di partenza.
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IL SENTIERO DEL BORGO DEL FORTE
Frazione di Monte
Monte è un borgo storico, caratteristico per antiche corti e abitazioni in pietra, situato sulle pendici meridionali del monte Pastello. La sua posizione è strategica da sempre, ma soprattutto da quando, verso la metà del 1800, dopo le avventure napoleoniche, gli Austriaci, per proteggere e controllare il passaggio della “Val d’Adige” costruirono quattro forti, tra cui questo di Monte o “Forte Mollinary” (oggi non accessibile). Il forte sovrasta in maniera spettacolare la “Chiusa di Ceraino”, collegata con l’abitato di Monte da una strada militare in uso sino alla prima guerra mondiale. Di fronte, sull’altra sponda dell’Adige, sorge l’altro forte voluto dagli Austriaci per il controllo di questa importante via di comunicazione con il nord Europa: il forte di Rivoli o “Forte Wohlgemuth”. Oggi la contrada di Monte è tuttora strategica per chi voglia scendere verso la val d’Adige o salire verso il monte Pastello, per apprezzare, come propone questo itinerario, molti punti d’interesse. Partendo dalla piazza della chiesa parrocchiale, dopo trecento metri, arrivati ad una strettoia si svolta in una stretta stradina a sinistra che discende decisa tra ulivi, ciliegi, macchie boschive, vigneti ed ex cave di marmo Rosso Verona e Nembro. Giunti sulla strada delle ex cave, svoltando a destra si risale, tenendo sulla sinistra il forte “Mollinary” e si passa davanti ai “vecchi lavatoi” dove in passato le donne si ritrovavano per lavare i panni. È consigliabile, quindi, seguire la traccia scaricabile attraverso il codice QR, considerando che da qui in poi il percorso si svilupperà su più sentieri in mezzo ai boschi, per tornare alla piazza passando dalla contrada Calcarole.
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IL SENTIERO DEL BORGO DELLA STAZIONE
Frazione di Domegliara
Dalla piazza centrale di Domegliara, sede ogni mercoledì del mercato rionale, si percorre la strada del paese verso la stazione e ci si immette sulla ciclabile in via sotto Sengia. Percorsi circa 2,5 km si esce dalla pista ciclabile e si risale verso la collina attraverso un sentiero ripido che passa in prossimità delle palestre di roccia denominate “La Grola Ca’ Verde” e delle “sengie”, una serie di pareti ripide che caratterizzano questa parte del territorio. Lasciando sulla sinistra lo storico agriturismo “Ca’ Verde” si risale fino alla Grola, un punto panoramico del percorso e area dell’ex sanatorio provinciale, circondato da vigneti che producono il recioto della Grola e da balze rocciose dove si estraeva il marmo “Rosso Ammonitico”. La strada poi scende gradualmente verso il paese e verso Villa Rovereti-Zurla, una villa veneta ora trasformata in residence con parco e piscina, situata ai piedi del colle Montindon. Lasciando la villa sulla destra si rientra al punto di partenza passando davanti alla chiesa parrocchiale.
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Uno speciale grazie al Gruppo Podisco di Gargagnago e a tutti i cittadini, associazioni e gruppi che si sono presi cura con amore e dedizione del nostro patrimonio storico-naturalistico.
Buone passeggiate!